Poesia dello studente disperato:

Domenica non te ne andare,
resta qui per farmi studiare,
nessun minuto che passi veloce,
mentre il mondo tace
e io sto qui seduta a far ciò che meno mi piace.
Tra linee di evidenziatori e appunti vari
ancora ci sono concetti che non mi sono chiari.
Notte non arrivare,
dammi qualche ora ancora,
e mentre il quaderno di giallo si colora
io riesco solo ad immaginarmi in una pianura
a zappare la terra scura.
Notte per favore non avere premura,
la luna potrà pure aspettare,
per una volta,
il suo arrivo sempre puntuale.
Notte,
mia cara notte,
tu accompagni sempre il dolce sonno leggero e felice,
di chi non ha pensieri,
di chi su un letto morbido giace.
E io, seduta a questa scrivania,
gioco le sorti di una piccola vita,
la mia.
Cattychan.

Published in: on 24 febbraio 2013 at 23:59  Lascia un commento  
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