Canzoni sussurrate, ascoltate ad un basso volume impercettibile, emissioni di fiato, vibrazioni di anima.
Mutano in indimenticabili sussurri ostinati e impertinenti, un vociare ininterrotto, instancabile,
impossibile da zittire.
E l’anima vibra ancora, come corde nervose di violini impazziti.
Lacrime su note, pensieri su parole.
Vergogna, ricordi ed imbarazzo, volume sempre più basso.
Battiti di cuore con un ritmo diverso, sentire solo quello.
Ogni nota un pugno allo stomaco, ogni parola una ferita al cuore, abbasso ancora il volume ma urla nella mia testa, incessante, più forte, BASTA!
Immergersi nella lettura, sognare, perdersi nel potere delle parole, dimenticare la musica che annebbia i pensieri, brancolare nel silenzio vuoto di un libro sterile.
Autolenirsi ascoltando il solito cd graffiato, ascoltando per l’ennesima volta la stessa maledetta canzone, insopportabile, indimenticabile. Rewind. Ancora pugni allo stomaco. Ancora conati di vomito.
Cattychan