Torna.
Quando credevi fosse passata,
quando ti illudevi di aver terminato le lacrime,
quando pensavi che non avresti sofferto due volte per lo stesso motivo,
torna,
dopo quasi due settimane dall’impatto,
dopo una settimana di apatia,
dopo avere passato più di un giorno senza piangere,
quando avevi smesso di ricordare, di avere solo quel pensiero fisso,
eppure era rimasta in te la rabbia a causa della delusione
che non voleva andare via.
Ed ecco che ne arriva una più forte,
arriva veloce, senza preavviso,
torna a ricordarti qualcosa, e girando il dito nella piaga dice:
“credevi fosse finita? Ancora non hai visto niente: c’è di peggio!”
E la tua forza di rialzarti viene messa a dura prova.
Stavolta fa più male. E non avresti mai immaginato che avresti potuto stare più male di prima.
E torni a piangere,
sperando che questo sia uno di quei soliti incubi che fai ultimamente,
torni a ridere e singhiozzare come se ti sentissi in colpa per ogni sorriso che fai,
per la tua momentanea concessione di volerti bene.
Torni a non dormire, a mangiare la notte, a scrivere, giocare, leggere, parlare…
Pur di non pensare,
ma non puoi non pensarci.
Ogni attimo in cui ti fermi, tutto ti ricorda la situazione che peggiora, vertiginosamente,
e non puoi fermare nulla, o tornare indietro, te la lasci cadere addosso.
Guardi l’orario: le 01:33 di notte..
E’ ancora presto.
Continui a scrivere cosa ti passa per la testa, ti chiedi a cosa servirà poi.. Sperando che non peggiori ulteriormente le cose, ma tanto, peggio di così.. Sì, può andare! Ma che importa?
Sto rasentando la follia, ed ho paura.
Paura di incontrare qualcuno, di non incontrare nessuno, di me stessa, degli altri, delle mie reazioni sugli altri, paura di oggi che è già domani, di domani, e di tutti i “domani” che seguiranno, paura di Giugno, di Luglio, di Agosto, di Settembre, Ottobre, Novembre, di Dicembre.
Finisce il foglio e continuo a scrivere nello spazio rimasto, mi chiedo se potrà fare più male. E lo so: sì, farà più male, quando avrò abbassato la guardia ci sarà un’altra notizia all’improvviso, pronta a lasciarmi in fin di vita dal dolore.. Ed ho paura.
Chissà di quanti fogli avrò bisogno per sopportare tutto questo..
Cattychan