Sarebbe bello poter creare uno schema della mia vita, sottolineare ed evidenziare le lezioni imparate, cerchiare i nomi più importanti, tagliare le futilità, diramare dal fulcro dei riquadri con avvenimenti, date, ricordi. E studiare le percentuali di riuscita di delle scelte, basandole sul passato, ricordandosi della speranza e del piacere che danno le novità, attese o inattese. Sarebbe bellissimo calcolare gli imprevisti, far partire da una casella due belle liniette: una si, l’altra no; calcolare cosa conviene, cosa causerebbe, cosa mi converrebbe, cosa mi farebbe crescere di più, cosa succederebbe a causa di quella maledetta freccia in più. E poi collegare la mappa a mille altre mappe, prevedere urti, danni, fregature. Quante scelte sarebbero giuste a quel punto, e quante sbagliate? E la bassa percentuale dei rischi, non renderebbe tutto troppo monotono e trementamente suscettibile ad un minimo cambiamento? Basterebbe una folata di vento ad annientarmi, avendo escluso la sofferenza dai miei schemi, ogni minimo dolore sarebbe devastante. Allora è meglio soffrire e caricare sulle mie spalle il peso delle mie scelte e delle mie decisioni? Forse basterebbe adesso una folata di vento per farmi aprire gli occhi, o per distorcerli da tutte queste mappe mentali che sto creando per resistere agli urti. Ciò che so per certo è che ci sono cose che non voglio razionalmente, e che non devono accadere, perchè finchè non ci sarà quella maledetta folata di vento io cercherò di seguire quei fottutissimi schiemi. Se abbiamo una testa per ragionare, e non siamo animali dettati solo dall’istinto, un motivo ci sarà.
Dalla vostra Cattychan.