/Vorrei riuscire a cancellarti dai miei pensieri/quel tuo sorriso che mi rende felice per ore con occhi sognanti/quella voglia di solleticarsi nel proibito/quel desiderio di perdermi nel tuo sguardo/quella tua attenzione momentanea, ma che mi assilla e mi devasta/diavolo tentatore/bruci/lasci cenere di me/E quel povero angelo che amo e che come me ha fiducia nella mia mente/e che si consola del tuo essere irraggiungibile./Questo consola anche me./
Cattychan
Risposta al rumore del silenzio
Piangendo sul bus…
Voglia di mostrare un po’ di lacrime al mondo.
Attirare l’attenzione sul mio viso bagnato,
impietosire qualche passante con un sospiro rassegnato,
singhiozzare alla fermata dell’autobus,
rubare una chiacchierata, un sorriso smorzato.
Imparare a soffocare quotidianamente le urla,
nascondere abilmente un pianto,
sorridere amaramente al mondo,
celare la consapevolezza di avere un solo rimpianto:
non voler trasmettere tutto quanto.
Cattychan
Mi manchi.
Felice anche se non ci sei, anche quando non mi scrivi mai, mi chiedo cosa fai, se mi pensi, o ti dimentichi, se studi, o ti lamenti, se viaggio tra i tuoi ricordi, se mangi, se dormi… Mi manchi.
Cattychan
Rivivendo un ricordo.
Ho congelato un attimo
Nelle parole di una canzone
In quelle note lente
Nella strada per la scuola.
E ancora oggi,
a distanza di anni,
riesco a rivivere quella mancanza di fiato.
La musica è uno dei miei colori preferiti.
Cattychan
Poesia abortita
Poesia abortita per mancanza di fiato e inchiostro,
orgasmi spenti nel silenzio,
fogli dispersi nel vento,
lacrime affogate nel cuscino.
Poesia abortita nei tuoi “ti voglio bene”,
nella monotonia esistenziale,
nel caffè senza zucchero.
Nelle parole inutili,
nei sorrisi falsi,
poesia lasciata abortire da chi non sa ascoltare.
Cattychan