Sola nel mio letto,
sto agonizzando,
con lento affanno.
La carne flaccida nelle braccia,
pallida la faccia,
ovunque la ciccia,
tutto mi ingrassa.
Osservo riflesse le mie scure occhiaie,
e più giù la pelle
a buccia d’arancia… Una voce dentro me sussurra maligna: "non guardarti allo specchio o si spacca!" E ride, la bastarda. E piango, codarda. La voce infierisce "dici di non mangiare, ma quel rotolo di grasso ti tradisce". La bilancia, divertita annuisce. Persino allo specchio, quella mia triste e grassa nemica mi sussurra incuriosita: "oggi che hai mangiato?" Allora rispondo "ho peccato, ma solo con un piccolo gelato". “VERGOGNA!” Urla la coscienza, "come hai potuto? Mi auguro che poi ti sia recata dal tuo unico amico, il tuo unico aiuto." Sussurro imbarazzata "in realtà non ci sono riuscita". Sprofondo nell’abisso, mi risveglio nel mio letto, ancora un altro incubo maledetto. Riprendo il buon umore, e zittendo i crampi allo stomaco, corro a fare colazione. Cattychan.
a buccia d’arancia… Una voce dentro me sussurra maligna: "non guardarti allo specchio o si spacca!" E ride, la bastarda. E piango, codarda. La voce infierisce "dici di non mangiare, ma quel rotolo di grasso ti tradisce". La bilancia, divertita annuisce. Persino allo specchio, quella mia triste e grassa nemica mi sussurra incuriosita: "oggi che hai mangiato?" Allora rispondo "ho peccato, ma solo con un piccolo gelato". “VERGOGNA!” Urla la coscienza, "come hai potuto? Mi auguro che poi ti sia recata dal tuo unico amico, il tuo unico aiuto." Sussurro imbarazzata "in realtà non ci sono riuscita". Sprofondo nell’abisso, mi risveglio nel mio letto, ancora un altro incubo maledetto. Riprendo il buon umore, e zittendo i crampi allo stomaco, corro a fare colazione. Cattychan.