Delirio da stomaco vuoto:

Sola nel mio letto,
sto agonizzando,
con lento affanno.
La carne flaccida nelle braccia,
pallida la faccia,
ovunque la ciccia,
tutto mi ingrassa.
Osservo riflesse le mie scure occhiaie,
e più giù  la pelle
a buccia d’arancia…
Una voce dentro me sussurra maligna:
"non guardarti allo specchio
o si spacca!"
E ride, la bastarda.
E piango, codarda.
La voce infierisce
"dici di non mangiare,
ma quel rotolo di grasso ti tradisce".
La bilancia, divertita annuisce.
Persino allo specchio,
quella mia triste e grassa nemica
mi sussurra incuriosita:
"oggi che hai mangiato?"
Allora rispondo
"ho peccato, ma solo con un piccolo gelato".
“VERGOGNA!”
Urla la coscienza,
"come hai potuto?
Mi auguro che poi ti sia recata
dal tuo unico amico, il tuo unico aiuto."
Sussurro imbarazzata
"in realtà non ci sono riuscita".
Sprofondo nell’abisso,
mi risveglio nel mio letto,
ancora un altro incubo maledetto.
Riprendo il buon umore,
e zittendo i crampi allo stomaco,
corro a fare colazione.
 
                                              Cattychan.
Published in: on 27 giugno 2010 at 22:13  Lascia un commento  

Sopra il Paradiso

Le poesie più belle non le ho fatte leggere a nessuno,
le ho sussurrate piano
nell’orecchio dell’uomo che amo.
Parole dolci
che a stento furono ammesse dal mio cuore,
spaccato dal dolore,
frantumato in 1000 cocci,
ormai risanato dai tuoi duemila silenziosi abbracci.
Poesie dedicate senza lamenti o rimpianti,
con un nuovo sorriso.
Adesso volo più in alto di quel che credevo Paradiso.
                                                                           
                                                                                     Cattychan
Published in: on 23 giugno 2010 at 09:20  Lascia un commento  

Crisi isterica

Crisi isterica,
urla solo la musica,
accarezzata solo dalle lacrime,
scaldata solo dalle parole su un cellulare,
bruciano grida impaurite
nella gola arsa
e vigliacca,
e soffro lacerata dal dolore.                                              
                                                                      
                                               
Cattychan
Published in: on 21 giugno 2010 at 08:25  Comments (1)  

anagrammando

Una notte la luna ti rapirà
dalla donna che tutte le notti ti ripara,
da chi ha preso il mio tesoro
ed ha colto il fiore più bello del mio roseto.
Verrà a prenderti la notte
perché è in quelle ore che tento
di dimenticare la strada che per te avevo preso,
adesso torno indietro, e spero,
che tu sappia che se potessi tornare indietro agirei
per riprendere te, che ho perso,
solo perché in tempo non reagii.
 
                                                                  
Cattychan
Published in: on 16 giugno 2010 at 21:32  Lascia un commento  

Mordimi

Mordimi,
stringendomi tra le tue braccia,
così forte da non lasciarmi respirare,
io, tua vittima, non cercherò di scappare.
Desidero la tua bocca sul mio collo,
vuoi succhiarmi il sangue?! Fallo.
Affonda i tuoi denti in me,
voglio diventare come te.
E se non lo vorrai,
uccidimi.
Morirò tra le tue gelide braccia,
ma non lasciarmi in vita, ti prego,
perché questa non lo è.
 
                                              
Cattychan
Published in: on 13 giugno 2010 at 23:54  Lascia un commento  

Poesia tecnologica

Ti ho cancellato dalla memoria
del cellulare.
Ho cancellato tutti i tuoi messaggi,
illudendomi che questo mi aiutasse a dimenticarti.
Ho cancellato le foto
ma quelle immagini resteranno impresse in me per sempre.
Ho eliminato il tuo contatto,
l’amicizia su facebook,
il nostro virtual wall, i link dai preferiti,
la cronologia delle nostre conversazioni;
ho annullato l’autorizzazione di accesso al mio blog,
i tag dalle foto e dalle mie note.
Ho già cambiato anche l’avatar.
Ma non riescono a formattare il mio “heart” disk.
                                                                  Cattychan
Published in: on 6 giugno 2010 at 01:04  Lascia un commento  

Grazie di cuore

Grazie di cuore,
non solo per aver curato le mie ferite,
ma anche per avermi fatto dimenticare di averle.
Grazie per avermi fatto innamorare ancora, quando credevo
non sarebbe mai più accaduto;
grazie perché adesso riesco a reagire con un sorriso a
ciò che prima suscitava il pianto,
e perché sto con un sorrisone ebete in continuazione
pensando a te.
Grazie, amore,
perché mi hai stretto la mano e concedendomi tempo,
mi hai tirata fuori da un lago di tristezza,
asciugandomi col calore delle tue parole.
Grazie di amarmi,
di rispettarmi ed essermi fedele,
di starmi accanto in silenzio quando sto male,
e per me è come se parlassimo per ore intere.
Grazie dei sorrisi, delle passeggiate, dei tuoi baci, di
ogni carezza, della tua pazienza.
Grazie di sorreggermi quando si fa sentire la stanchezza,
grazie degli abbracci che hanno soffocato le mie lacrime,
grazie perché non trovo più parole
per esprimere l’immenso amore che provo per te.
Ti amo.
 
                                                     
                                                        Cattychan
Published in: on 3 giugno 2010 at 11:03  Lascia un commento